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Premiare chi fa figli. L'economista main stream colpisce ancora

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  Il ricatto pensionistico alla base della crescita infinita. Non gli viene in mente che l'invecchiamento della società sia un transiente necessario che deve essere governato. Ho evidenziato la parola "transiente" perché di questo si tratta. L'obiettivo dovrebbe essere di guidare la stabilizzazione verso il basso della popolazione. E questo dovrebbe essere un obiettivo perché non c'è sostenibilità con la popolazione attuale. Ad esempio si potrebbe, e dovrebbe, trasferire risorse dalla cura dell'infanzia e della gioventù, alla cura degli anziani. Per un certo tempo ci saranno molti anziani e pochi bambini, invece di contrastare questa dinamica inevitabile, andrebbe governata per assecondarla. Non è difficile da capire, ma inconcepibile per chi è legato al paradigma della crescita infinita che significa anche crescita della popolazione. Va detto che è abbastanza improbabile che eventuali politiche nataliste abbiano successo per cui, secondo alcuni, la mia polem

Allargare la visuale. Complessità e difficoltà

Stamattina ho letto un post interessante che attribuisce il declino dell'occidente ad una singola causa: la progressiva burocratizzazione- terziarizzazione- digitalizzazione che ne ha minato la produttività. La lettura mi ha fatto pensare alla nostra innata necessità di semplificare. Cioè di trovare una spiegazione semplice a problemi che ormai non sono più semplici. A prescindere quindi dal valore delle argomentazioni dell'autore del post, ho pensato al declino dell'occidente che, dal mio punto di vista, è semplicemente il declino della civilizzazione nata con l'affermazione del capitalismo e che ormai ha raggiunto i confini del pianeta. Una civilizzazione di grande successo ed estremamente espansiva. Il capitalismo infatti non ammette lo stato stazionario, deve necessariamente crescere. Il suo successo è diventato travolgente dal momento in cui ha inventato, grazie allo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica in Europa, il modo di utilizzare i combustibili f

Cingolani vs Avvenire. Sovrappopolazione e formula IPAT

Torno sulle dichiarazioni del ministro Cingolani sulla "sua" transizione ecologica che avevo commentato già qualche giorno fa.  Interessante il  commento  critico nei confronti del ministro  scritto da   Marco Morosini , che è comparso sul portale del quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, l'Avvenire . Morosini, che è un ambientalista di valore, prende però quella che secondo me è una cantonata demografica. Morosini se la prende con Cingolani perché parla della Terra come di un pianeta "progettato per tre miliardi di persone". Riporto per intero la frase: […] ha detto il Ministro: «C’è un problema di sostenibilità di un ecosistema che è quello del pianeta progettato per 3 miliardi di persone». Progettato? E chi lo avrebbe progettato? Perché tre miliardi e non uno o dodici? «... tre miliardi di persone...». Quali persone? Africani o Nordamericani, che consumano dieci volte più degli Africani? Eppure è semplice: sulla Terra c’è posto per tante person

Ambiente: il momento più buio.

 L'estate appena trascorsa ha avuto il tema dell’ambiente come sottofondo costante. Le inondazioni, gli incendi, i record di temperatura, una quantità di eventi minori e, alla fine, l’ultimo rapporto dell’ONU sul cambiamento climatico. 1 Rapporto che ha fatto notizia, forse, per due giorni. Ma, a parte l’inguaribile tendenza alla superficialità dei media, tendenza che in pochi giorni fa scomparire temi che dovrebbero restare nel dibattito pubblico a favore di notizie “vendibili”, non mi è sembrato di notare fra gli ambientalisti un cambio di marcia oltre le solite lamentele, speranze, “soluzioni”. La crisi ambientale attuale è determinata, a mio parere, dal raggiungimento dei limiti fisici e cognitivi dell’espansione umana. I limiti fisici si presentano come un progressivo aumento della viscosità nel flusso di risorse che dall’ecosfera vengono convogliate nell’antroposfera e come progressiva (ed evidente) saturazione degli ecosistemi terrestri e marini con i rifiuti delle nost

Il capro espiatorio del Ministro Cingolani

  Leggo di un intervento del ministro alla Transizione Ecologica Cingolani, alla scuola di Formazione di Italia Viva, che accusa di oltranzismo certi ambientalisti. Prendo la frase dal sito del Fatto Quotidiano . “Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici,  loro sono peggio della catastrofe climatica  verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Sono parte del problema. E spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri. Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza” Ad essere pignoli si potrebbe rilevare una contraddizione logica nell’intervento del Ministro: prima dice che gli oltranzisti sono peggio della catastrofe climatica e subito dopo che sono parte del problema . Le due cose non stanno bene insieme. Ma ci sono cose più serie. Il Ministro dice di guardare i numeri. Benissimo guardiamo i numeri, e facciamo confronti seri su

Scienza, anti-Scienza e diseguaglianze.

Il dibattito sui vaccini per il virus che causa il COVID19 è rapidamente degenerato in una rissa. Era già successo? Molte volte. In realtà qualsiasi “dibattito” (e qui le virgolette sono d’obbligo) che abbia un contenuto tecnico- scientifico, ed al quale io sia stato interessato negli ultimi venti anni, ha dato luogo ad una rissa fra due fazioni contrapposte. Ambedue le fazioni si rappresentano generalmente come razionali e scientifiche, ma ovviamente non possono esserlo, quindi per un osservatore che evita la rissa il problema è distinguere chi usa argomenti scientifici e chi affastella notizie e teorie disparate per sostenere una tesi che gli piace più dell’altra per interesse, sensibilità, filosofia di vita ecc. È abbastanza accertato infatti che in scelte che implicano in qualche modo ed in senso esteso l’etica, ognuno di noi sceglie in base al proprio bagaglio culturale, familiare, etnico, religioso e filosofico in modo immediato e guidato dall’emozione, poi la ragione arriva in